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“Bordeaux” di Toscana, una serata di successo

Degustazione di tre tagli bordolesi toscani: "Moraccio" di Agricola Tamburini, "Gorgoli" di Terre del Bruno e "Capaccia" di Podere Capaccia in abbinamento ad i piatti preparati dallo chef Michele Berlendis del ristorante Riva Kitchen di Firenze

Mercoledì 10 aprile si è svolta con successo la seconda serata del ciclo di eventi “Uguali ma Diversi” presso il ristorante Riva Kitchen a Firenze, organizzata dalla nostra associazione. L’evento ha visto la partecipazione di tre realtà toscane di grande qualità: Agricola Tamburini di Gambassi Terme con il “Moraccio”, Terre del Bruno di Certaldo con “Gorgoli”, e Podere Capaccia di Radda in Chianti con “Capaccia”.

Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di degustare le tre eccellenze toscane, approfondendo le caratteristiche dei climi e gli stili di produzione delle diverse referenze, in abbinamento a piatti preparati dallo chef residente Michele Berlendis. Il menù prevedeva un antipasto di uovo poché, un primo piatto di risotto al pecorino, un secondo piatto di spezzatino di manzo e un dessert di mousse al cioccolato.

Sotto la guida esperta di Sara Cintelli e Milko Chilleri, la serata ha offerto agli ospiti l’opportunità di esplorare le molteplici sfumature aromatiche delle tre etichette, le quali si riflettono nei diversi terroir. La serata è stata caratterizzata da un format vivace e accogliente, che ha favorito un dialogo aperto tra i produttori e un pubblico composto da appassionati e professionisti del settore vinicolo.

La serata è stata arricchita dalla degustazione del Vinsanto del Chianti “Collefresco” dell’azienda Poggiotondo di Lorenzo Massart, proveniente da Subbiano nel suggestivo Casentino, che sarà presente in tutte le future tappe della serie di eventi “Uguali ma Diversi” fino a maggio.

I produttori si raccontano:

Terre del Bruno, Certaldo (FI)

“Terre del Bruno è il riflesso dei valori che la nostra famiglia Diddi ha custodito per generazioni: l’amore per la Toscana e il Chianti e il rispetto per l’arte di creare vini di alta qualità. Qui, le nostre due anime si intrecciano armoniosamente, alimentando la passione per produrre vini pregiati e accogliere coloro che desiderano scoprire i tesori di questa terra straordinaria. Siamo fieri di condividere la bellezza e l’eccellenza dei nostri vini con chiunque varchi la soglia della nostra cantina.” – racconta Gianmarco Diddi

Note sul vino Gorgoli 2020

“Le uve, raccolte a mano e diraspate, hanno subito una macerazione di circa 10 giorni a temperatura controllata. Durante questo periodo, con quattro rimontaggi giornalieri, il vino ha completato la fermentazione alcoolica. Dopo il travaso, ha svolto la fermentazione malolattica entro dicembre. Di colore rosso intenso, profuma di frutti di bosco e vaniglia, con gusto caldo ed elegante, leggermente tannico.” – conclude Gianmarco Diddi

Agricola Tamburini, Gambassi Terme (FI)

“La mia famiglia è al timone dell’Azienda Agricola Tamburini da generazioni, con dedizione e passione per la produzione di vini, olio di oliva biologico e grappa. Siamo orgogliosi dei nostri 50 ettari di terreno, che includono vigneti nel Chianti e a Montalcino, oltre a oliveti e boschi lussureggianti. La nostra sede storica, situata in un monastero medievale a Gambassi Terme nel cuore del Chianti, accoglie gli amanti del buon vino per degustazioni e visite alle cantine. Sarete immersi in un’atmosfera ricca di storia, dove potrete assaporare i nostri prodotti unici prenotando la vostra esperienza.” – racconta Emanuela Tamburini

Note sul vino Moraccio 2019

“La fermentazione avviene in serbatoi a temperatura controllata, seguita dal trasferimento in barrique francesi per 6-8 mesi. Dopo un affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi, il vino, composto principalmente da Sangiovese con Merlot e Petit Verdot, mostra un colore rosso rubino intenso e un profumo caratterizzato da note di vaniglia e liquirizia, arricchito dalle sottili sfumature del legno delle barrique.” – conclude Emanuela Tamburini

Podere Capaccia, Radda in Chianti (SI)

“La nostra ricerca si è concentrata sui cloni dell’uva, sull’agricoltura biologica e sull’adattamento al clima mutevole. Stiamo adottando cloni specifici e portainnesti per i nostri vigneti, e stiamo diventando completamente biologici. Nonostante le sfide del cambiamento climatico, la nostra posizione favorevole ci permette di produrre uve mature e vini audaci. La nostra cantina moderna garantisce una selezione accurata, fermentazioni controllate e un affinamento in botte ottimale. I nostri vini vengono imbottigliati e conservati con cura prima di essere introdotti sul mercato.” – racconta Alyson Morgan

Note sul vino Capaccia 2018

“Il nostro Capaccia è un perfetto equilibrio tra uve bordolesi e toscane. Raccogliamo Cabernet sauvignon e Cabernet franc nelle prime due settimane di ottobre, selezionando attentamente gli acini che fermentano delicatamente per tre settimane con rimontaggi e delestage controllati. Dopo la fermentazione malolattica, il vino matura in barricaia per 24 mesi, integrando la struttura con l’invecchiamento in legno di rovere francese. L’assemblaggio finale, con il 25% del nostro Sangiovese migliore, crea un vino perfettamente equilibrato.” – conclude Alyson Morgan

Cantina Poggiotondo, Subbiano (AR)

“La nostra azienda, fondata nel 1850 da Ada Lapini e continuata da successori come Antonio Cutini e Guglielmo Massart, si estende su 54 ettari tra Subbiano ed Arezzo, con tre località: Poggiotondo, Le Rancole e Valloni. I vigneti di Poggiotondo, tutti a denominazione Chianti, coprono 4,20 ettari di terreno galestro e sono coltivati con il sistema a cordone speronato. Dai vecchi vigneti del 1970, restano solo Vigna Grande e Vigna Aldo (circa 3 ettari) con sangiovese (70%), canaiolo, trebbiano e malvasia bianca. Nel 2002 abbiamo aggiunto Vigna Tata (solo sangiovese) e nel 2006 Vigna dei Meli (sangiovese, canaiolo e malvasia bianca).” – racconta Lorenzo Massart

Note sul vinosanto Collefresco 2010

“Le uve Trebbiano e Malvasia, coltivate a 350 metri di altitudine, vengono vinificate in caratelli di diverse dimensioni per cinque anni prima dell’imbottigliamento. Il colore ambrato, si distingue dalle tonalità caramellate artificiali diffuse in alcuni vini. Al naso datteri, melata, miele di acacia ed una bella trama balsamica e di liquirizia. Al palato, la dolcezza si manifesta in una cremosa intensità, misurata e per nulla stucchevole. Un gusto lungo, lineare e composto, che si evolve in sfumature cangianti.” – conclude Lorenzo Massart

Le serate di avvicinamento al vino dell’associazione VinoPeople proseguono con questo programma:

8 maggio: “Il nobile Pinot Nero”, ospiti: Bacco del Monte, Borgo Macereto, Vallepicciola

22 maggio: “Si scrive Timorasso si legge Derthona”, ospiti: La Colombera, Luigi Boveri, Cascina la Ghersa.

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Gli eventi dell’Associazione Culturale VinoPeople sono resi possibili grazie al generoso sostegno della Fondazione Chianti Banca, che condivide la missione di promuovere la cultura enogastronomica territoriale e valorizzare le eccellenze del territorio.

Associazione VinoPeople

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